giovedì, Dicembre 12LEGA DEL CANE - SEZIONE DI CARBONIA
Shadow

Come capire se il gatto ha un ictus

Dona una condivisione

Oggi parliamo di una malattia che può colpire tanto gli esseri umani quanto i nostri amici a quattro zampe: l’ictus. Anche cani e gatti possono soffrire di questa patologia che potevamo pensare fosse prettamente umana. Ma, mentre con i cani coglierne i segnali è forse più semplice, nei gatti, vista la loro indipendenza, quasi sempre i sintomi passano inosservati dal padrone.

Per ciò ora cercheremo di capire come riconoscere i primi segnali e cosa dobbiamo fare se ci accorgiamo che il nostro gatto ha un ictus.

Che cos’è un ictus

Innanzitutto, partiamo dalla domanda principale: che cos’è un ictus. Si tratta di un’interruzione del flusso sanguigno nei vasi sanguigni del cervello. Tale interruzione distrugge le cellule della parte interessata, lasciando una cicatrice che sarà visibile con una risonanza.

Ictus nel gatto
Ictus nel gatto

Questa lesione porterà, molto probabilmente, delle conseguenze temporanee o permanenti. Negli esseri umani i “danni” riportati sono spesso identificabile con problemi motori e difficoltà di linguaggio.

Possiamo dividere l’ictus in due tipologie:

  • Ischemia, o ictus ischemico, che si verifica quando un coagulo di sangue blocca il vaso sanguigno, come conseguenza di una trombosi o di un’embolia.
  • Ictus emorragico, che si ha, invece, quando un vaso sanguigno del cervello si rompe.

Come riconoscere i sintomi dell’ictus nel gatto

Come dicevamo, i sintomi negli esseri umani sono ormai ben noti e riconoscibile. Ma come riconoscere i sintomi di un ictus nel gatto? Dobbiamo, innanzitutto, fare una premessa e ciò che i sintomi possono manifestarsi nell’immediato dopo l’attacco ma anche fino a molte ore dopo. Tali disturbi, inoltre, sono per lo più temporanei, ma alcuni potrebbero poi diventare permanenti.

Sintomi Ictus nel gatto
I primi sintomi sono perdita dell’equilibrio e strani movimenti oculari

Tra i primissimi campanelli d’allarme c’è un’andatura sbilanciata, con una perdita d’equilibrio e, a volte, spasmi muscolari. Molta attenzione dobbiamo fare ai cambiamenti comportamentali del gatto. Questo tipo di sintomi può riconoscerli solo il padrone stesso. Il gatto può apparire confuso, disorientato, spaventato o, addirittura, aggressivo.

Se abbiamo dei sospetti che qualcosa non vada controlliamo gli occhi. Da lì possiamo dedurre molto. Nel caso di ictus le pupille del nostro amico peloso saranno dilatate o di diverse dimensioni l’una dall’altra. Ma soprattutto, nel caso in cui il gatto abbia avuto da pochissimo l’attacco, noteremo degli strani movimenti oculari.

Potrebbe riportare, inoltre, vomito e perdita d’appetito. Infine, nei casi più gravi, convulsioni e coma, e, se l’attacco è stato davvero troppo forte, purtroppo non ci sarà più niente da fare.

E ora cosa fare?

Se pensiamo che il nostro gatto abbia avuto un ictus la prima cosa da fare è, ovviamente, contattare il nostro veterinario di fiducia il prima possibile e fissare un appuntamento.

Ictus danni
Il gatto potrebbe riportare danni permanenti, con i quali dovrà convivere per sempre

Il veterinario valuterà se è il caso di fare tutti gli accertamenti necessari, per confermare la diagnosi e per prescrivere le dovute cure.

Tutti gli accertamenti serviranno non solo ad accertare se ci siano lesioni e confermare quindi la diagnosi di ictus, ma anche a capire quale è stata la causa scatenante. Ciò è molto importante, perché la causa potrebbe essere infezione ancora in corso.

In questo caso il veterinario provvederà ad eliminare con una cura l’infezione e a prescrivere un trattamento per l’ictus stesso.

La causa scatenante potrebbe essere anche un’altra patologia del gatto. Come malattie cardiache o epatiche, diabete o ipertiroidismo. In questo caso si tratta di malattie invalidanti che dovranno essere trattate e tenute sotto controllo per tutta la vita.

Per quanto riguarda, invece, il trattamento dell’ictus questo si esaurisce, solitamente, nelle ore immediatamente successive all’attacco. Il tempo che la situazione si stabilizzi.

Una volta stabilizzata la situazione, scopriremo anche se ci sono stati danni permanenti. In questo caso dovremmo far fronte alla situazione e monitorarla per tutta la vita. Non stiamo parlando di terapie mediche, ma di alcune accortezze che il padrone dovrà mantenere per sempre.

Ad esempio, come danno permanenti, può rimanere quella perdita d’equilibrio di cui parlavamo prima. In questo caso dovremo stare attenti che non salga in luoghi troppo alti, dove una perdita d’equilibrio potrebbe essere pericolosa, come un balcone. Ma i danni permanenti possono essere diversi e dei più svariati, dobbiamo solo fare in modo che la vita del nostro amico sia il più serena e tranquilla possibile, nonostante le difficoltà.


Dona una condivisione