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Perché non è colpa dell’orso

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La storia di Jj4 è ormai sulla bocca di tutti. Chi è Jj4? È l’orsa ritenuta responsabile dell’aggressione mortale ad Andrea Papi, di 26 anni, il 5 aprile scorso. Al momento il suo destino è ancora incerto, ma la sua storia non deve essere dimenticata e, soprattutto, dobbiamo ricordarci che non è colpa dell’orso.

La storia dell’orso Jj4 e dell’aggressione mortale ad Andrea Papi

Jj4 è un’orsa di 15 anni, fino a poco tempo fa sconosciuta, fino a quando, il 5 aprile scorso, non si è imbattuta in Andrea Papi.

Orso Jj4
Orso Jj4

Di quell’incontro si è parlato così tanto che ormai sappiamo quasi tutto. L’orsa era insieme ai suoi tre cuccioli, all’interno del suo territorio.

Secondo la ricostruzione il corpo del 26enne è stato ritrovato la sera stessa della denuncia di scomparsa e sin da subito era chiaro che era stato vittima dell’attacco di un orso.

Secondo quanto riportato dalla forestale l’attacco è avvenuto all’altezza del tornante Sesta Vouta: “è plausibile che Andrea Papi scendesse di corsa lungo la strada forestale Crocefisso Pra Conz e che immediatamente dopo la curva a destra del tornante Sesta Vouta si sia trovato a breve distanza dal plantigrado responsabile dell’aggressione”.

I precedenti di Jj4

Sfortunatamente, Jj4 era già conosciuta. Nel giugno 2020, infatti, era stata responsabile dell’aggressione a due cacciatori, i quali erano usciti dal sentiero segnalato per raggiungere la loro postazione di caccia. I due erano usciti solamente con qualche ferita lieve. Tuttavia, inizialmente, era stata emessa una sentenza di abbattimento per l’orsa, successivamente revocata.

Jj4 è anche stata segnalata per due falsi attacchi: uno nell’agosto del 2020 ai danni di due forestali, l’altro il 22 giugno del 2022 quando un ciclista si ritrovò faccia a faccia con l’orso, riuscendo a scappare senza danni.

L’orsa Jj4 e l’orso Mj5

L’orsa Jj4 è attualmente detenuta in Trentino insieme all’orso Mj5. Il Presidente della Provincia di Trento prevede l’abbattimento dei due esemplari. Le istanze sono state momentaneamente sospese fino al 27 giugno.

Mj5 è ritenuto responsabile dell’aggressione e del ferimento del 39enne Alessandro Cicolini, nella Valle dei Rabbi, lo scorso 5 marzo.

Gli orsi si trovano al centro di recupero della fauna alpina di Casteller. Il centro è adibito al recupero degli animali selvatici feriti e alla riabilitazione degli stessi.

Il Tar di Trento

Sembra che il Tribunale Regionale abbia accolto le istanze del Tar di Trento sul destino dell’orso Jj4 e sull’orso Mj5.

Orso Jj4
Orso Jj4

Le associazioni hanno comunque tempo fino al 27 giugno per trovare una soluzione alternativa, anche se secondo quanto riferito dalla regione nessuna delle proposte sembra essere concreta.

Ci sono state diverse proposte di trasferimento, come quella verso lo ZooSafari di Fasano o, addirittura, all’estero, in Germania o in Giordania. Tuttavia, al momento non c’è nessuna soluzione effettiva.

I giudici hanno confermato la pericolosità di entrambi gli animali e la proroga sembra solamente procedurale.

Cosa dicono le associazioni? Ecco perché non è colpa dell’orso

Le associazioni non si dichiarano sconfitte. Tutt’altro ritengono giusta la decisione del Tar di sospendere i provvedimenti fino al 27 giugno. Ma riusciranno a trovare una soluzione per tempo?

Si è parlato tanto dell’orso Jj4, un’esemplare femmina che, alla fine, stava solamente proteggendo i suoi cuccioli in un territorio che per gli animali è sempre più ristretto.

L’ENPA afferma: “Il provvedimento di abbattimento e quindi l’uccisione dell’orsa Jj4 non ha alcun fondamento, dal momento che esistono valide alternative, affermano le associazioni.

Noi abbiamo elaborato delle proposte, che svilupperemo ulteriormente nelle prossime settimane, proprio per dimostrare che non c’è alcuna necessità di abbattere Jj4. L’orsa potrà andare a vivere in un posto molto lontano dal Casteller e soprattutto molto diverso.

Ci sono dei precedenti molto incoraggianti dove gli animali sono stati trasferiti e stanno bene e vivono in situazioni compatibili con le loro esigenze etologiche”.


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