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La nascita delle tartarughe dopo il lockdown

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Abbiamo scoperto paure che non conoscevamo, la paura nel prossimo, la paura di un abbraccio, di una stretta di mano. Abbiamo trovato un modo nuovo di vivere e bene o male ci siamo saputi adattare. Perché è così che fanno gli esseri umani, come tutti gli esseri viventi, si adattano, per sopravvivere sempre. E come molti animali si erano adattati a stare alla larga dagli esseri umani, con il lockdown hanno riassaporato il piacere di vivere quegli spazi. Avevamo già visto come gli animali si erano rimpossessati di molti spazi urbani in un precedente articolo. Oggi vediamo un altro bellissimo e incredibile fenomeno: la nascita delle tartarughe dopo il lockdown.

La nidificazione delle tartarughe in Italia

Quelle che vediamo (per chi ha avuto il piacere di vederle) nuotare nei nostri mari o di cui abbiamo sentito parlare, solo le tartarughe Caretta Caretta. Una specie che vive solo ed esclusivamente nel Mar Mediterraneo e che non ha moltissimi posti dove nidificare visto il turismo intenso delle coste.

Normalmente in Italia si contano appena cinque località dove le tartarughe Caretta Caretta sono solite nidificare:

  • Spiaggia di Pietre Cadute, Borgo Bonsignore, Sicilia.
  • Isola dei Conigli, Lampedusa, Sicilia.
  • Spiaggia della Pozzolana di Ponente, Linosa, Sicilia.
  • Oasi faunistica di Vendicari, Sicilia.
  • Tra i dieci e i venti nidi, infine, si trovano in Calabria, tra Condofuri Marina e Africo.
    Nascita delle tartarughe
    Le tartarughe Caretta Caretta tornano a nidificare sulle spiagge italiane

Questa è la situazione da diversi anni oramai. Ogni tanto ci sono state segnalazioni di alcuni nidi fuori dalla normale area di nidificazione delle tartarughe. In quei casi i volontari sono sempre, prontamente, intervenuti, per salvaguardare e proteggere l’area.

Ma mai come quest’anno le segnalazioni sono impazzite, arrivando a toccare regioni dove le tartarughe marine non si vedono mai nemmeno a largo.

La nidificazione straordinaria durante il lockdown

Il caso ha voluto che il lockdown dello scorso marzo/aprile sia caduto proprio in periodo di nidificazione. Ed è così che le tartarughe si sono dirette verso le spiagge, come ogni anno, ma quest’anno le hanno trovate straordinariamente deserte!

E così hanno nidificato, come non mai. Non può che essere una bellissima notizia, questa, viste le cattive acque in cui questo splendido esemplare si trovava, tra inquinamento e sempre meno spazio vitale.

Nidificazione
Uno dei nuovi siti di nidificazione di questo anno così particolare

Quest’anno, come dicevamo le segnalazioni dei nidi hanno superato ogni più rosea aspettativa: 160 i siti individuati, così divisi:

  • 62 in Sicilia,
  • 58 in Calabria,
  • 25 in Campania,
  • 8 in Puglia,
  • 4 in Toscana,
  • 3 nel Lazio.

La fine del lockdown

Così, inaspettatamente, il primo devastante (devastante per gli esseri umani non di certo per tutte le altre specie viventi) giunge al termine. L’estate è alle porte e… la nostra solita spiaggia è chiusa, transennata e presidiata dai volontari. Le tartarughe Caretta Caretta quest’anno hanno nidificato fin qui!

L’estate è finita e tutti le uova dovrebbero essersi schiuse. Dico dovrebbero perché purtroppo qualcuna non ce l’ha fatta. E non parlo di qualche singolo uovo. Intere covate non si sono schiuse alla fine. Dopo settimane di attese, presidi giorno e notte, con tutte le accortezze, alcuni dei nuovi nidi non sono riusciti a schiudersi.

La nascita delle tartarughe dopo il lockdown

Ma molti dei nuovi nidi, fortunatamente sono riusciti nell’impresa e molte nuove tartarughe Caretta Caretta hanno potuto tuffarsi nei nostri mari.

Tartarughe Caretta Caretta
E infine la tanto attesa schiusa.

Tra agosto, settembre e ottobre si sono schiuse moltissime uova dei nidi segnalati e, sorpresa nella sorpresa, anche moltissime uova da nidi che non erano stati nemmeno segnalati!

Non ci poteva essere notizia più bella per una specie che… ahimè, è anche a rischio estinzione e che vede morire circa 60 mila esemplari all’anno per cause riconducibili all’uomo.

L’avventura di quest’anno è stata bellissima ed ha coinvolto moltissime persone lontane, in realtà, da quello che è il mondo delle tartarughe marine. Che questo serva da monito per un futuro più rispettoso e una convivenza più armoniosa tra tutte le specie.


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