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È obbligatorio pulire la pipì del cane?

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Pulire gli escrementi solidi del proprio animale domestico e gettarli negli appositi sacchetti è ormai diventata un’usanza comune, o per lo meno dovrebbe esserlo. Sicuramente, tutti sanno che sarebbe obbligatorio per legge farlo. Ma cosa dice la legge sulla pipì, invece?

Anche questa è un problema per le città, creando pozze maleodoranti che rendono le passeggiate spiacevoli.

Pulire la pipì del cane: in Sicilia è legge

La prima regione italiana a prendere una posizione netta sulla questione è la Sicilia.

Pulire la pipì del cane
Pulire la pipì del cane: il Sicilia è legge

Nel luglio del 2022 l’assemblea regionale ha provato una legge sul randagismo, la quale include anche una normativa che prevede l’obbligo di pulire la pipi del proprio cane dal marciapiedi e da altri luoghi pubblici con l’acqua.

La legge è molto complessa, in realtà, e conta 31 articoli che regolamentano il randagismo e la cura degli animali. Fanno parte di questi 31 articoli, ad esempio, anche il divieto di vendere o regalare cuccioli di cane e di gatto al di sotto dei due mesi di vita, o il divieto di accattonaggio con animali.

Si tratta di una legge storica, che si spera faccia da apriporta per una lunga serie di emendamenti che interesseranno anche le altre regioni italiane.

Altri articoli della legge

Oltre a quelli sopracitati, la legge si avvicina a tutti i cittadini e non impone solamente obblighi ai proprietari degli animali, ma dona loro anche delle belle novità.

Cani e gatti possono, finalmente, accedere a tutte le aree di uso pubblico, ciò include spiagge, giardini, parchi, ecc. Fanno eccezione solamente le aree dedicate ai bambini e quelle dove è espressamente esposto un cartello di divieto.

I nostri amici a quattro zampe, in Sicilia, possono entrare anche negli ospedali, in tutti gli esercizi pubblici e commerciali e sui mezzi pubblici.

Pulire la pipì del cane: anche l’Alto Garda ne parla

Alcuni comuni dell’Alto Garda stanno prendendo provvedimenti simili a quello adottato in Sicilia.

Pulire la pipì del cane
Pulire la pipì del cane: in Alto Garda è legge

Così come Sicilia, anche i cittadini del comune di Arco e di altri comuni limitrofi dovranno munirsi di bottiglietta d’acqua per pulire la pipì del proprio amico a quattro zampe da marciapiedi e altri luoghi pubblici.

L’ordinanza specifica che è assolutamente vietato permettere ai propri cani di urinare a ridosso di portoni e accessi di abitazioni, negozi e vetrine.

I provvedimenti servono soprattutto per le aree fortemente antropizzate come il centro storico dove possono crearsi dei problemi. Serve che i proprietari dei cani facciano un piccolo sforzo. Lo chiedevano in molti. Il provvedimento ha l’obiettivo di migliorare la convivenza tra persone e animali”, spiega il sindaco di Arco.

Dall’ordinanza si legge: “è fatto obbligo di munirsi, durante l’accompagnamento dei cani, di apposite bottigliette, spruzzatori o altri contenitori d’acqua da versare all’occorrenza, senza aggiunta di sostanze chimiche o di detergenti e di riversare una congrua quantità d’acqua in corrispondenza del punto interessato dalle deiezioni liquide prodotte dai cani ai fini della loro diluzione e della ripulitura delle superfici interessate”.

C’è anche chi dice no

Nonostante in molti sembrano essere pronti ad appoggiare le stesse normative, c’è anche chi, invece, dice di no.

È il caso dell’associazione CLAMA, che la ritiene inadeguata ed inutile. L’obbligo di munirsi d’acqua, presumibilmente di una bottiglietta da mezzo litro, al momento della passeggiata, secondo l’associazione è una non-soluzione al problema.

Tutti i possessori di un cane sanno benissimo che una bottiglietta d’acqua non è sufficiente, soprattutto considerando il numero (maggiore di uno) di deiezioni liquide durante la passeggiata e le dimensioni del cane.

Secondo CLAMA bisognerebbe ricercare altrove la soluzione al problema. Sarebbe da evitare, ad esempio, che il proprio espleti i propri bisogni nelle zone critiche, come le vie dello shopping o i centri storici.


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