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Animali abbandonati sotto l’uragano Florence

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L’uragano Florence, da poco declassato a tempesta tropicale ha colpito in questi giorni le coste della Carolina del Nord e della Carolina del Sud, negli Stati Uniti. Al momento il numero delle vittime ammonterebbe a 32, ma a fare i conti con la furia della natura non sono solamente gli esseri umani, ma anche gli animali.

Il sovrappopolamento dei rifugi

L’uragano ha seminato il panico tra la popolazione, la quale scappa via dalle proprie abitazioni spesso lasciandosi dietro di sé gli animali domestici, non ritenuti “indispensabili”. Questi poveri animali, abbandonati e impauriti, trovano rifugio in canili e strutture delle associazioni, ma con il panico generale, quest’ultime rischiano di sovrappopolarsi. Alcuni giorni fa, infatti, un canile del Nord Carolina, il Pender County Animal Shelter, aveva lanciato un appello per far adottare gli ospiti della struttura prima dell’arrivo del ciclone. Purtroppo se nessuno fosse intervenuto prima dell’arrivo della tempesta, i responsabili del canile si sarebbero visti costretti a ricorrere all’eutanasia, dato che non vi era alcun modo per mettere in salvo gli animali, nella struttura sovraffollata.

I locali dei vari canili si sono riempiti velocemente, di animali randagi e di quelli che si sono visti voltare le spalle dalla propria famiglia adottiva proprio nel momento del bisogno. Con l’acqua al collo volontari e responsabili non sapevano come intervenire per far fronte all’emergenza.

Per noi gli animali sono più importanti delle cose. Le cose materiali possono essere sostituite, ma non puoi mai sostituire una vita, che si tratti di una persona o di un animale”. Queste sono le parole di Julie Lamacchia, presidente della Human Society di Burgaw, riferendosi proprio a quelle persone, che, scappando dall’uragano hanno deciso che non valeva la pena portare con sé anche i propri animali.

L’arca di Noè dell’uragano Florence

Fortunatamente c’è ancora chi un cuore lo ha, anche nei momenti di massima crisi. Ed è così che Tony Aslup, del Tennesse, ha risposto alla richiesta di aiuto ed è partito alla volta dell’uragano per salvare gli animali abbandonati sotto di esso. Tony Aslup, volontario della EARS (Emergency Animal Rescue and Shelter), è partito per la Carolina del Sud a bordo di un vecchio scuolabus, alla volta dei rifugi per animali che chiedevano aiuto.

Sono esseri viventi come noi, sono vite. Gli animali avranno il loro bus. Se dovrò pagare tutto il carburante, o anche una barca, per far uscire questi cani da lì lo farò”.

Tony Aslup ha salvato 53 cani ed 11 gatti, a bordo del suo bus, i quali erano destinati a rimanere inermi alla furia dell’uragano, e li ha portati al sicuro a Foley, in Alabama, dove ora aspettano una nuova casa, con la speranza che mai nessuno consideri più le loro vite di serie B.

Tony è arrivato alla quattro del mattino di mercoledì mattina per raccogliere i nostri cani, quelli con la testa grossa, quelli con la filaria, quelli che nessuno vuole. E lui li ha portati in salvo. Non è stata un’operazione di salvataggio più convenzionale, ma sicuramente quella con più cuore”, racconta su Facebook il Saint Frances Animal Center.

I precedenti

In una zona del mondo spesso vittima di questi cataclismi naturali, una storia come questa non è una novità. Durante l’uragano Matthew nel 2016, fu la Horton a riuscire a trovare abbastanza case per gli animali del rifugio. E lo stesso Tony Aslup non è nuovo di queste imprese. Lo scorso anno, nel 2017, aveva utilizzato lo stesso autobus per mettere in salvo gli animali dall’uragano Harvey, in Texas.

Purtroppo le vittime si contano, come sempre in queste circostanze, sia tra le file umane che tra le quelle animali, ma gesti come quelli di Tony Aslup donano ancora speranza.


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